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La Periferia con le sue storie, le idee, i pensieri e le immagini di un luogo dove non succede mai niente.

...inoltre: cinema, fotografia, cultura e altre cose che mi passano per la mente.

giovedì 14 febbraio 2013

Periferia XXX - Momenti di pura Celluloide (parte due)

Premessa. 30esimo post periferia. Un traguardo che mi ero prefissato e che per certi versi neanche pensavo di raggiungere. Ma non sarà un racconto di festa e di risate, come del resto si poteva intuire dalla prima parte.  

Insomma dove eravamo rimasti?















Si.
Nella trilogia cinematografica de Il Signore degli Anelli quello che preferisco è Le Due Torri. Oltre per l'ovvia spettacolarità e bellezza intrinseca del film, l'ho sempre trovato metafora perfetta di tanti momenti della vita e le scelte che ti mette davanti.
Re Théoden, è forse il personaggio più "umano" dell'intera saga, siede sul trono con onore e orgoglio eppure finisce annichilito da quella mezza sega del Vermilinguo. E' colui che per salvare il suo popolo lo porta in una fortezza senza via di uscita. Un uomo dominato dai buoni intenti ma perennemente afflitto dagli errori.
C'è stato un periodo in cui mi dissi che non era tempo per i sentimenti e nessuna ragazza doveva entrare nella mia vita. E come Théoden mi barricai al Fosso di Helm sicuro delle mie difese e convinto della mia forza di volontà. Poi è arrivata lei.













Emma una ragazza dai capelli rosso fuoco, una pelle color latte e gli occhi di ghiaccio. Prima mi prese alle spalle e poi mi sconvolse letteralmente. Un'onda anomala e inarrestabile nella mia vita.
Un colpo di fulmine? Filtri d'amore? Un Palantir di Sauron?
Macché. All'inizio fu lieve e reciproca antipatia declinata digitalmente per lavoro. Poi  le cose cambiarono, capii che sbagliavo, la conobbi di persona e.... mi divertiva, mi faceva ridere e m'interessava.
Ma le solide mura reggevano, lei stava a Milano e forse non ci saremmo rivisti per tanto tempo. 

Caro Théoden, ma chi ci ammazza a noi al Fosso di Helm?

Te lo dico io. Sms, WhatsApp, Facebook e Skype. Vere armi di distruzione di massa. Quando trillano e notificano in continuazione non esiste distanza, quando invece sono silenti ti sembra di vivere all'Antartide coi pinguini. E se non bastassero c'è il destino beffardo.
Era Novembre inoltrato, Saruman diceva ai suoi di fare stretching, io ero a Milano e uscii per cenare con lei. A fine serata mentre mi parlava dei Kiss, dei concerti dei Kiss e di biglietti costosissimi per vedere i concerti dei Kiss. Io la guardavo ammaliato. Sarà stato quel tono da stronzetta, il suo passarsi la mano tra i capelli, il sushi nello stomaco, oppure il suo felice astrarsi nel racconto di queste fantastiche esibizioni musicali. Sta di fatto che ero completamente assuefatto. Mi piaceva, la volevo. 

Mi feci forza e urlai: Heimdall apri il Bifrost!













Heimdall aprì. Gli Uruk-hai si avviarono. E per me fu l'inizio di un bel periodo, con l'incoscienza di chi pensa di poter essere più forte degli eventi e di poter reggere un eventuale colpo negativo. Dapprima furono sussurri dolci come Mjolnir o C-3PO. Poi volarono parole importanti come Entaconsulta. 
Ci stavo dentro fino al collo. L'avrei guardata per ore se solo avessi potuto. Mi aveva iniettato un veleno potentissimo. Bella come non mai, sexy e intellettuale, atletica e nerd, timida e spavalda, cattiva e dolcissima. Mi faceva impazzire. I miei progetti e costrutti mentali erano caduti, era inutile negare l'evidenza.

Théoden dai, abbiamo fatto una cazzata. Il Fosso di Helm è una prigione per topi. Chiudi tutto e andiamo  via prima di ritrovarci a morire di solitudine.

Neanche il tempo di pensarlo e gli Uruk-Hai erano al portone.
Tutte quelle parole, quei rari momenti insieme e le belle emozioni, si erano tramutati in un esercito incazzato pronto ad entrare e farmi crollare tutto addosso. Come la fiamma della passione aveva dato il via alla storia, l'Uruk-Hai con la torcia olimpica aprì una breccia per decretarne la fine.
Qualcosa era andato storto e mi stava sfuggendo completamente di mano. Io non ci capivo più niente e lei si stava allontanando.

Avete in mente quando si prova a ragionare e il cervello non risponde?
Quando la testa non collabora, sembra scoppiare, e mentre ti sforzi di pensare dentro di te risuona solo un gigantesco BWONG. (Agevolo contributo audio)















Quel rumore sembrava accompagnare ogni mio giorno, e come dopo una visione distratta di Inception era palese che non ci capivo più un cazzo.
Tutt'oggi non ho la minima idea di perché e come mai certe cose siano andate in questo modo. Forse mi sono perso qualche passaggio, forse è una storia scritta da Christopher Nolan dove per il bene supremo è normale che ci siano buchi di sceneggiatura. Sta di fatto che qui manco il finale ad effetto c'è stato.

Perché Gandalf alla prima luce del quinto giorno, non si è fatto vivo. Tanto meno quel capellone di Eomer.
Invece gli Uruk-Hai sono entrati, hanno distrutto, stuprato, gozzovigliato e ucciso a spese mie. E sono sempre lì, una presenza costante e incessante a ricordarmi quello che poteva essere e invece non è stato.
Ogni tanto passa anche un pinguino per fare due chiacchere. Mi fa presente che l'unica a mandarmi sms è la Vodafone, che Skype è muto e che Facebook si prende gioco di me consigliando di aggiungere l'ex ragazzo di lei.

E così tutto ad un tratto Joel e Clementine non mi sembrano tanto stupidi nella loro folle idea.



4 commenti:

Defederiki ha detto...

Un mio amico uno volta mi disse: "Se pensi di capire le donne non hai capito niente".
Io aggiungo "Meglio provare a ballare che rimanere fermi con il bicchiere in mano".

Watanabe ha detto...

Io di solito ballo con il bicchiere in mano. Casco. Il bicchiere si rompe. Mi taglio tutto. Mi buttano fuori. E non sono neanche ubriaco. ;)

Anonimo ha detto...

Ma si dai, una stronza qualunque, regolare. Neanche perderci tempo, via.
Tanto torna: tornano tutte.

Watanabe ha detto...

No dai non facciamolo diventare l'angolo del depresso dove inveire contro il genere femminile.
Emma rimane una ragazza splendida sotto ogni punto di vista.
:)