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La Periferia con le sue storie, le idee, i pensieri e le immagini di un luogo dove non succede mai niente.

...inoltre: cinema, fotografia, cultura e altre cose che mi passano per la mente.

lunedì 11 febbraio 2013

Periferia XXIX - Momenti di pura Celluloide (parte uno)

La Fiamma del Peccato. Ricordate l'inizio del grande noir di Billy Wilder? (servisse lo trovate qui). Anche io come Walter Neff, ferito e a pezzi, ho sentito l'esigenza di riversare le mie memorie recenti su questo blog. Certo io non morirò come lui, e la mia non è una confessione, ma non posso che sottolineare la splendida frase che ci accomuna nella seppur diversa sventura.
"... l'ho fatto per denaro e per una donna; e non ho preso il denaro e non avuto la donna. Bell'affare."


















Non starò ad entrare nei dettagli, e forse vi sembrerò vago, ma a conti fatti questo non è il mio diario segreto, voi non siete i miei confidenti e sopratutto non posso scrivere pagine su pagine per spiegare tutto. Vi basti sapere che la vita non è una scatola di cioccolatini come ci raccontava il noioso Forrest Gump. Perché se un cioccolatino fa schifo, basta sputarlo educatamente. La vita somiglia alle montagne russe e finché non finisce la corsa saranno alti e bassi.
Sulle montagne russe io mi diverto sulle salite. Si sta tranquilli, si scherza, si ride, e ci si fa beffa dell'imminente discesa. Ecco a novembre era così.
Un'inaspettata ragazza si faceva strada nella mia vita, e contemporaneamente arrivava una proposta lavorativa interessante. La ragazza e il lavoro erano a Milano, non proprio dietro l'angolo. E fu così che fra colloqui e incontri, la salita si fece sempre più ripida. Pensavo di essere più forte e di reggere il colpo, e anche quando le avvisaglie c'erano tutte, non mi preoccupavo. Poi a gennaio la discesa, e io odio la discesa. Lo stomaco in gola, quel senso di nausea, la testa vuota. Uno status psico-fisico persistente che mi butta giù come poche altre volte. Se avete capito l'incipit non c'è bisogno che vi spieghi come sono andate le cose.

In questi casi mi ritrovo come Rob Gordon di Alta Fedeltà, a fare classifiche e spulciare il passato in cerca di una risposta al presente. Perché Alta Fedeltà è la bibbia per noi uomini dal cuore infranto. (doveroso leggere il libro e vedere il film ciclicamente). Ho classificato questo periodo nella mia top five della tristezza, ho ripensato a tutte le mie ex, e ho cercato di analizzare i momenti chiave con lei. Ma veramente serve? No. Alla fine è solo un modo per tenere la mente impegnata.
Poi c'è un altro comportamento sadomasochista che mi riporta a Rob, ed esattamente all'incipit anche di questo film (lo trovate qui), e cioè quell'insana pratica che in questi momenti mi porta a divorare tonnellate di film irrimediabilmente brutti. "... guardavo le commedie d'amore perché ero infelice, o ero infelice per guardavo le commedie d'amore?"

Ho visto cose che voi umani... Film talmente ignobili per qualsiasi cinefilo da far bruciare la mia laurea e le mie tesi solo a nominarli. Vi dico solo che Il Giorno in Più con Fabio Volo era di gran lunga meglio di altri.
















Mai dimenticare la lezione impartita dalla prima stagione di Games of Thrones. Il povero Ned Stark arrivato ad Approdo del Re provò a far valere le sue ragioni e il suo intelletto cercando di spuntarla forte della sua posizione, e invece come finì? Sputtanato e decapitato da quello sbarbatello insolente di Joffrey. Povero Ned, alla fine non ci aveva capito un cazzo nonostante l'impegno.
Quando mi sono mosso dalla mia Winterfell con l'inverno alle porte, alla volta della frenetica città del business italico, ero convinto di poter essere "Re" anche in un contesto più grande. Tornare vittorioso dalla mia missione e conquistare la mia bella. Invece con l'arrivo del freddo, colpito duro da più parti come un pugile suonato ho ripiegato mestamente da dove ero venuto. In definitiva come ogni buon Stark: rispettato, orgoglioso e vittorioso a Winterfell... ma fuori dai confini per ora misero perdente! 

Chiaramente non sono mancati gli invidiosi e gli sfigati cronici a dirmi che forse mi ero fatto un film tutto mio. C'è stato chi ha provato a vedere inesistenti lati positivi e  chi ha inutilmente infilato il dito nella piaga. La provincia è spietata in questo e non me ne sono certo meravigliato. Chi ti chiede come va, sa già la risposta, glielo leggi negli occhi che aspetta solo di confrontare la versione arrivata al suo orecchio con le tue parole.















E' un po' come l'appartamento di Big Bang Theory.
Caldo, rassicurante e circoscritto. Ma con Sheldon pronto a demolire le tue prospettive, Howard a vantarsi di inesistenti imprese, e Raji benevolo a rassicurarti nella comune sfiga. E in questo caso non posso che impersonare il Leonard di turno, consolato da Sheldon con questa epica e quanto mai appropriata frase della puntata 1x03:  "... per lo meno ora puoi recuperare la scatola nera dal quel disastroso ammasso di lamiere che era la tua illusione di stare con lei, e analizzare i dati per non sbattere di nuovo contro la montagna dei falliti!"

E' tutto. A voler essere sinceri, e a ben leggere questo post, capirete che è stata si una concatenazione di eventi spiacevoli o sfortunati, ma l'unico vero colpo decisivo è stato quello inflitto da lei. Inutile girarci intorno, difficile capire il resto, facile cadere sotto i colpi dei sentimenti. Lei, la protagonista della seconda e inaspettata parte di un post rosso fuoco. 

Chiudo con questa canzone dei Kiss. Gruppo che non amo, canzone che non apprezzo e appartenente a un genere che disdegno. Nonostante tutto perfetta chiusura di questo fine primo tempo.



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