Welcome



La Periferia con le sue storie, le idee, i pensieri e le immagini di un luogo dove non succede mai niente.

...inoltre: cinema, fotografia, cultura e altre cose che mi passano per la mente.

sabato 19 maggio 2012

La bomba di Brindisi

Oggi la notizia della bomba nella scuola di Brindisi, con la morte di una giovane ragazzina e altrettanti feriti gravi, ha scosso un'Italia appena scena dal letto.
La scuola intitolata a Falcone, il ventennale dalla morte del magistrato e i recenti arresti nella comunità criminale pugliese hanno fatto subito pensare ad un attentato da parte della Mafia. Tutti i giornali si sono levati contro la Mafia e l'hanno immediatamente accusata, su Facebook è stato un tripudio di foto e video che ricordano Falcone. Nel pomeriggio sono previste tante manifestazioni contro la violenza gratuita di stampo criminale.

Manifestare contro la criminalità e contro la mafia in particolare, è sempre giusto. Così come far sentire la propria voce per queste vittime innocenti. Però forse è proprio quello che si voleva ottenere con quella bomba.
La pista della Sacra Corona Unita così come quella di Cosa Nostra fa un po' acqua da tutte le parti, colpire una scuola così tanto per dare un segnale non è mai stato il loro modus operandi. La criminalità pugliese ha sempre tenuto un profilo basso, senza mai cercare attenzioni nazionali. Al contrario quella siciliana quando ha voluto far sentire il suo potere ha colpito persone influenti.
Infine una bomba creata con bombole di gas e non con il tritolo o altri esplosivi più rintracciabili.
Perfino la Cancellieri ha dichiarato: 
"Serve equilibrio - dice - la questione è molto complessa e ancora non definita: le ipotesi al vaglio degli inquirenti sono tante, nessuna di queste può darci una certezza. Sarebbe superficiale da parte mia - risponde il ministro - parlare di pista mafiosa, non abbiamo elementi per poterlo dire con certezza anche perché è una tipologia di attentato non consueto, non tipico dei messaggi di mafia"

Sul Fatto Quotidiano invece un pezzo più complottista di Enzo Di Frenna.

Aspettiamo a dare le colpe. Aspettiamo a sparare giudizi. Aspettiamo a sfogare la nostra rabbia.
Ricordate sempre che questo genere di eventi hanno forti ripercussioni politiche ed economiche. Non facciamo il gioco di nessuno, per poi magari coprire i veri colpevoli e assecondarli.
Le bombe ieri come oggi hanno sempre uno scopo e una strategia ben precisa.


Nessun commento: