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La Periferia con le sue storie, le idee, i pensieri e le immagini di un luogo dove non succede mai niente.

...inoltre: cinema, fotografia, cultura e altre cose che mi passano per la mente.

sabato 14 gennaio 2012

Periferia XX - Saverio

L'ho rivisto qualche giorno fa, è passato tanto tempo e un po' mi dispiace non frequentarci più. L'ho incrociato sulla strada, io buttavo la spazzatura e lui passava in bicicletta. Un saluto a distanza e via. Io sono tornato in casa e lui ha continuato a pedalare verso la sua.
E' sempre stato un gran pedalatore Saverio.
















Ai tempi in cui il mio mondo di amici era ristretto a quelli che vivevano nei confini del paese, eravamo sempre insieme. Non andavamo particolarmente d'accordo, però in comune avevamo la passione dei fumetti manga  e giravamo in bicicletta quando tutti ormai andavano in motorino.
Cazzo, Saverio era una specie di campione mondiale di guida senza mani.
C'era quello che impennava la bici per 200 metri, quello che faceva le mega sgommate a 360° e quello che pedalava più forte di tutti segnando record di velocità. Io impennavo poco, sgommavo meno ed ero lento come una lumaca. Senza mani me la cavavo, facevo perfino le curve. Ma Saverio era di un altro livello. 
Lui andava in bici fino al negozio di fumetti in città. Nulla di eccezionale, saranno stati un 10 chilometri, ma la cosa che per me è sempre stata incredibile era il suo viaggio di ritorno.
Comprava Dragon Ball e poi lo leggeva in bicicletta!
Discese, curve, traffico. Non gliene fregava nulla, qualche sguardo fugace alla strada e poi si ributtava nella lettura con grande attenzione. Il più delle volte lo finiva prima di arrivare a casa. 
In quel periodo mi sono spaccato d'ogni cosa in bicicletta, e invece lui che viaggiava senza mani e senza guardare la strada non si è mai fatto un graffio. 

Ci siamo frequentati per qualche anno ancora. A 18 anni ormai ci vedevamo di rado e non si parlava neanche più di fumetti, lui aveva smesso di leggerli. Io invece avevo smesso di andare in bici, usavo lo scooter  e la  macchina. Saverio continuava a farsi paccate di chilometri, chiaramente senza mani. Non leggeva più, ma armeggiava con il cellulare.
Eravamo cambiati e ognuno a suo modo.

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