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La Periferia con le sue storie, le idee, i pensieri e le immagini di un luogo dove non succede mai niente.

...inoltre: cinema, fotografia, cultura e altre cose che mi passano per la mente.

domenica 11 dicembre 2011

Scialla!












Scialla! è una commedia italiana diretta dall'esordiente Francesco Bruni.
Un esordiente di tutto rispetto, perché Bruni è lo sceneggiatore storico di Paolo Virzì, chee nonostante un'apparenza da film scemo su dei ragazzini tamarri di periferia, realizza una gradevole commedia all'italiana di tutto rispetto.

Scialla! ambientato a Livorno, sarebbe stato un film di Paolo Virzì, ma Francesco Bruni romano doc lo ambienta nella capitale e la sua sottocultura fatta di mode discutibili e un gergo giovanile tipico del colosseo e dintorni. Quindi vai con "Scialla", "bbella bru'", "me se accolla" a ripetizione, e citazioni gratuite a Romanzo Criminale tipo: "stecca para pe' tutti... Se pijamo Roma".

Le premesse iniziali sono terribili. Il film inizia con un ragazzino distratto in classe, che ascolta l'Hip-Hop romano e girando per i corridoi della scuola con mosse da pugile. Agevolo contributo video, vedere per credere.
















Non scappate dal cinema, restate seduti.
Scialla! nonostante tutto è carino, divertente e ben fatto. La strana storia di riconciliazione fra Luca e Bruno saprà coinvolgerci e portarci fra i vicoli di Roma come pochi film prima di questo. Un ottimo Fabrizio Bentivoglio riesce a tratteggiare un uomo che ha dato addio alla vita e tira avanti senza preoccuparsi di niente e nessuno fino all'arrivo di un figlio inaspettato alle prese con problemi adolescenziali e scolastici. Bravo anche l'esordiente Filippo Scicchitano, che va spesso sopra le righe ma dimostra buone doti attoriali e grande disinvoltura davanti la macchina da presa.
Nota negativa il personaggio di Vinicio Marchioni e i risvolti che porta alla trama. Per carità Marchioni è bravo, ma è proprio l'ultima mezz'ora dove prende piede la figura di questo pseudo gangster (citando nuovamente RM e il Freddo) che va a rovinare un buon film con una carica eccessivamente buonista. E' una scivolata che lascia un po' di amaro in bocca ma non pregiudica quanto di ben fatto prima.

In definitiva un buon esordio, con alcune sbavature, che merita sicuramente una visione. Anche solo per ritrovare un cinema italiano leggero e coinvolgente senza volgarità.

1 commento:

ilbibliofilo ha detto...

concordo: il gangster buonista è fasullo come una banconota da 3 dollari
che si commuova nel rivedere il vecchio prof è già improbabile; che faccia il cineforum in casa e imponga alle sue ganze di vedere Truffaut NON ESISTE PROPRIO