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La Periferia con le sue storie, le idee, i pensieri e le immagini di un luogo dove non succede mai niente.

...inoltre: cinema, fotografia, cultura e altre cose che mi passano per la mente.

giovedì 5 maggio 2011

Periferia X














E' arrivato il caldo primaverile. Sono i giorni degli alberi in fiore, la vegetazione rigogliosa e l'aria piena di odori piacevoli. Poche zanzare, diverse api e molti altri insetti nei dintorni di casa.
Sono tanti i motivi per cui mi piace questo periodo dell'anno, fra tutti uno in particolare: non devo più subire il freddo nel consueto ritrovo serale.

Esco, come tutte le sere, per andare in città ad incontrare quella parte di amici che non ha mai voglia di passare la sera in casa. Ci troviamo sempre allo stesso bar in centro. Alle volte sfioriamo il ridicolo con la nostra grigia persistenza in quel posto, anche quando non c'è nessuno, quando piove e fa freddo, in tutte quelle sere infrasettimanali dove ti guardi negli occhi e dici: ma che faranno tutti gli altri abitanti della città?
La risposta la sappiamo tutti. 
Ma ora è caldo, è diverso, fuori si sta bene e in casa si sta male. Una sorta di scusa aggiunta per ritrovarci li, ad un tavolino a passare qualche ora a fare quello che sappiamo fare meglio: parlare, bere e fumare.
C'è la fissata che non si fa mai mancare il gin tonic rigorosamente con il Bombay, lui classico si beve la sua birra media, l'alternativa preferisce il Martini con ghiaccio, lo stanco prende un amaro, l'apatica uno spritz, l'alcolista uno shot di vodka e l'elegante sorseggia il suo whisky di marca. Io opto per la bevuta standard da bar: un caffè con bicchiere d'acqua.

Queste abitudini sono rassicuranti, una sorta di coperta di Linus. Non ho sentito nessuno, so che ci ritroveremo lì dopo le nove, il barista ormai mi conosce, c'è sempre la Gazzetta o Repubblica da leggere nei momenti di noia, prenderò un caffè e verso mezzanotte me ne andrò a casa. Così deve essere per gli altri. Forse è anche uno dei motivi per cui tutte le volte che dobbiamo andare in qualche posto ci mettiamo una vita a partire. 

Siamo maledettamente abitudinari e forse pigri, però guardando i miei amici al tavolino non posso che constatare un atteggiamento completamente diverso per quanto riguarda le relazioni sentimentali. Di anno in anno cambia tutto, si mischiano all'inverosimile, fino a creare una costellazione di ex relazioni dove tutti sono stati con tutti.
La fissata del gin tonic è stata dieci anni con il classico da birra media. Lui che beve un amaro frequentava  l'apatica dallo spritz facile. L'ubriaco ha sempre avuto una predilezione per l'alternativa, ma lei non ne ha mai voluto sapere e si porta dietro una relazione burrascosa con quello che beve l'amaro. Ora c'è stato un piccolo terremoto, l'amaro ha conquistato la ragazza gin tonic (ancora rigorosamente Bombay), mentre l'amante della birra e l'apatica si sono scoperti innamorati. Intanto l'alternativa presa da nuova energia vitale si litiga l'elegante con la giovanissima dell'ultimo minuto. E così via... Fra sei mesi magari cambierà tutto di nuovo.

Ho finito il caffè e ora mi accendo una sigaretta, forse la migliore di tutta la giornata. Non parlo, ascolto e me la gusto in silenzio. Arriva una ventata fredda, quasi a farmi rimpiangere la sciarpa ed un cappotto pesante. Ne arrivano altre. E' ufficiale si è alzato il vento. La sigaretta finisce. Il freddo mi pervade e la mia voglia di rimanere scende drasticamente, ed è un bene perché domani mi devo alzare presto. Saluto.

In attesa di una svolta nelle nostre vite, ci rivedremo lì anche stasera e questo mi rende per certi versi tranquillo. Buon giovedì sera a tutti.


1 commento:

DeFederiki ha detto...

Questo Post è fresco come la primavera irlandese...bello.